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Cartellonistica di sicurezza: le 6 tipologie (forme, colori e significati)

Quello della cartellonistica di sicurezza è un argomento fondamentale, di cui noi di SEF abbiamo già parlato in precedenza. In queste righe, però, vogliamo andare ancora più a fondo, andando ad affrontare il tema della cartellonistica di sicurezza a 360 gradi.

Quando siamo a lavoro, o anche semplicemente camminiamo nei pressi di un cantiere, ci capita di imbatterci di continuo in segnali di sicurezza di varie forme, dimensioni e colori.  A volte può persino capitare di imbattersi in un cartello che non si sa come interpretare.

Vediamo dunque in cosa consiste la segnaletica di sicurezza, a partire dalla sua definizione generale.

Cartellonistica di sicurezza: cos’è

Con cartellonistica di sicurezza (detta anche “di salute sul lavoro”) si intende un insieme di segnali atti ad attirare facilmente l’attenzione e comunicare, in modo perentorio, un messaggio. Il loro scopo è tutelare la salute del lavoratore e di chi gli sta intorno.

I cartelli di sicurezza si dividono in varie tipologie, e possono avere scopi diversi tra loro. Possono, ad esempio, avvertire di un pericolo, oppure segnalare la presenza di un determinato oggetto nei paraggi. Possono anche fare da monito, specificando ad esempio l’obbligo di indossare determinati sistemi di sicurezza.

Possono, inoltre, essere di tipo permanente oppure provvisorio. Nel primo gruppo rientrano quelli validi in ogni momento, nel secondo quelli adoperati solo per determinati eventi o imprevisti momentanei.

Normativa sulla segnaletica di sicurezza

Per quanto riguarda la normativa sulla segnaletica di sicurezza sui luoghi di lavoro, essa è regolamentata dal D. Lgs. 81/08 e dal Titolo V del TUSL (Testo Unico per la Sicurezza sul Lavoro), che specificano forma, dimensioni, colori e significati dei segnali.

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Per legge tutte le aziende e i luoghi di lavoro devono adottare la segnaletica di sicurezza, seguendo le specifiche istruzioni dettate dalla normativa. I lavoratori devono essere resi in grado di identificare i vari rischi e i mezzi e le attrezzature di soccorso, oltre alle uscite d’emergenza.

I cartelli devono essere di immediata interpretazione (anche da chi non è addetto ai lavori) e posizionati in modo da essere ben visibili da chiunque.

Il Datore di lavoro ha l’obbligo di adoperare la segnaletica di sicurezza e informare i suoi dipendenti sulle misure di sicurezza da adottare relativamente alla segnaletica. Inoltre, deve provvedere alla formazione sul significato della segnaletica esposta e sui comportamenti da adottare. L’inosservanza di questi obblighi è punibile attraverso delle sanzioni.

Prima di andare ad analizzare da vicino i vari segnali di sicurezza, ci teniamo a comunicare che per noi di SEF è fondamentale che i nostri lettori capiscano appieno gli aspetti e l’importanza del nostro lavoro e degli argomenti ad esso legati. Per questo, il modo migliore per approfondire un tema importante come quello della cartellonistica di sicurezza, è quello di contattarci.

Classificazione dei cartelli di sicurezza

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Dicevamo, esistono numerosi segnali di sicurezza. Si dividono in 6 categorie principali:

  • Segnali di divieto
  • Segnali di avvertimento
  • Segnali di obbligo (o prescrizione)
  • Segnali di soccorso (o salvataggio)
  • Segnali di informazione e di ostacolo
  • Cartelli supplementari

Vediamole ognuna nel dettaglio.

Segnali di divieto

I segnali di divieto impongono di non commettere determinate azioni. Esteticamente sono tondi, con bordo rosso e una linea – anch’essa rossa – che ne delinea il diametro obliquamente. Tutti i segnali di divieto sono al centro bianchi, con dei pittogrammi neri minimalisti che illustrano l’azione da evitare.

Tra i cartelli che rientrano nei segnali di pericolo troviamo:

  • Vietato fumare o usare fiamme libere
  • Non toccare
  • Divieto di accesso alle persone non autorizzate
  • Vietato ai pedoni
  • Acqua non potabile

Segnali di avvertimento

I segnali di avvertimento mettono in guardia su un pericolo o una situazione che può essere rischiosa. Sono triangolari e hanno un bordo nero. I pittogrammi, stavolta, sono neri su sfondo giallo.
Tra questi troviamo:

  • Materiale infiammabile
  • Materiale esplosivo
  • Materiali radioattivi
  • Carichi sospesi
  • Tensione elettrica pericolosa

Segnali di obbligo (o di prescrizione)

I segnali di obbligo o prescrizione hanno lo scopo di far eseguire determinate azioni come, ad esempio, indossare un dispositivo di protezione individuale come un casco o dei guanti protettivi per evitare infortuni (è possibile approfondire questo tema consultando il nostro articolo sui DPI).
Questi segnali sono rotondi e di colore blu, con pittogrammi bianchi:

  • Casco di protezione obbligatorio
  • Guanti di protezione obbligatori
  • Protezione obbligatoria degli occhi
  • Protezione dell’udito obbligatoria
  • Obbligo generico (supportato da cartelli supplementari)

Segnali di soccorso (o salvataggio)

I segnali di salvataggio sono generalmente relativi alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso. Possono anche indicare l’ubicazione di determinati strumenti, come ad esempio una postazione telefonica per il pronto soccorso.
Alcuni segnali di soccorso hanno forma sia rettangolare, altri quadrata. Sono verdi con pittogrammi bianchi.
Tra questi troviamo:

  • Percorso o uscita d’emergenza
  • Direzione da seguire
  • Barella
  • Telefono per salvataggio e pronto soccorso
  • Doccia di sicurezza

In questa tipologia rientrano anche i segnali di attrezzature antincendio. Sono anch’essi quadrati con pittogrammi bianchi, ma il loro colore è rosso:

  • Direzione da seguire in caso di incendio
  • Estintore
  • Lancia antincendio
  • Scala
  • Telefono per interventi antincendio

Segnali di informazione e di ostacolo

I segnali di informazione servono generalmente per segnalare la presenza di un oggetto o un ostacolo.
I primi sono rettangolari o quadrati e di colore blu, tra questi troviamo:

  • Zona controllata da telecamere
  • Dispersore di terra
  • Interruttore elettrico generale

I secondi Generalmente sono rettangolari e presentano una lunga sequenza di fasce bicolore inclinate a 45°. Le dimensioni di questi tipi di cartelli variano in base alle dimensioni dell’ostacolo da segnalare.

Alcuni segnali di informazione si presentano anche sotto forma di adesivi. Pensiamo ad esempio a un segnale con pittogramma raffigurante una freccia applicato in prossimità di un ostacolo per segnalarne la presenza. Questo tipo di segnale di informazione prende il nome di cartello SV.

Poi ci sono segnali di informazione che vengono applicati direttamente sul pavimento, come ad esempio quelli realizzati per segnalare e orientare le vie di transito dei veicoli. Questi segnali sono rappresentati da strisce continue bianche o gialle.

Cartelli supplementari

I cartelli supplementari non vengono specificati nel D. Lgs. 81/08.
Hanno scopo complementare ad altri cartelli e vanno quindi integrati ad essi. Sono bianchi, rettangolari e non presentano alcun pittogramma, bensì delle scritte. Rientrano in questa categoria, ad esempio, i cartelli che specificano la distanza da un determinato ostacolo.

L’importanza dei segnali di sicurezza per un’azienda

Abbiamo visto quanto sia importante, in un ambiente di lavoro, adottare la corretta cartellonistica di sicurezza per evitare incidenti e infortuni.

La sicurezza sul lavoro, infatti, è un obbligo di vitale importanza. Non lasciate che nella vostra azienda questo aspetto venga trascurato. Affidatevi piuttosto a chi ha esperienza nel campo della sicurezza sul lavoro, come noi di SEF, che da più di 10 anni, per aiutare le aziende ad adempiere alla normativa, offriamo consulenze personalizzate elaborate su misura per le necessità specifiche di ogni azienda.

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